gastroplastica verticale lunga ( long magenstrasse) - erobeso.it

EROBESO.IT
Title
Vai ai contenuti
Gastroplastica Verticale Lunga (Long Magenstrasse)


La gastroplastica verticale lunga tipo Magenstrasse e Mill è una variante della tecnica di Mason, a sua volta modificata dal Prof Vassallo che prevede una tasca gastrica tubulare ottenuta con una sutura verticale più lunga rispetto alla tecnica originale che termina a circa 3-5 cm dal piloro (valvola di uscita dallo stomaco verso il duodeno, la prima parte dell’intestino), senza utilizzo di benderelle od anelli occludenti, e quindi senza corpi estranei.
La tubulizzazione gastrica così realizzata è sostanzialmente la stessa di una sleeve gastrectomy, senza però alcuna asportazione gastrica, mantenendo quindi la completa reversibilità dell’intervento.
Talvolta può essere indicata la asportazione di parte del fondo gastrico (fundectomia), ad esempio in fondo gastrico molto dilatato, per prevenire fenomeni di dilatazione acuta nel post operatorio, senza peraltro inficiare la completa reversibilità dell’intervento.
Si realizza così una netta divisione fra la via alimentare (Long Magenstrasse) e la via secretiva che confluiscono nel “Mill” prepilorico  ( antro gastrico ridotto dove si mescola il cibo e viene fatto progredire nel duodeno).

La tecnica della gastroplastica verticale consente di diminuire notevolmente il senso di fame e di controllare la quantità del cibo introdotto.

Meccanismo di funzionamento

-Riduzione dell’introito del cibo sia per un meccanismo restrittivo attraverso il lungo tubulo gastrico ma in particolare senso di sazietà precoce e  riduzione dell’appetito e dell’ interesse per il cibo per verosimili motivi entero-ormonali (esclusione del corpo-fondo gastrico dal transito del cibo, riduzione della secrezione cloridro-peptica per la lunga sezione gastrica che comporta di fatto una vagotomia selettiva).
-Transito alimentare più veloce, (in rari casi episodi di dumping che possono insorgere dopo il pasto specie se semiliquido ed ingerito rapidamente.)
Negli studi sino a 7 anni di distanza il calo ponderale è risultato superiore al 50%del peso in eccesso,
con uno stato nutrizionale nella norma ivi compresa la sideremia e la calcemia; evidentemente il transito fisiologico del cibo anche se più veloce, consente un normale assorbimento di questi elementi


Principali Complicanze

Nel corso dei mesi ed anni successivi all'intervento si possono verificare :
Ulcera gastroduodenale, che di solito si previene o corregge con terapia medica, ma può richiedere un nuovo intervento chirurgico in casi eccezionali.
Reflusso gastroesofageo.
Intolleranza all'assunzione di alcuni cibi, soprattutto i liquidi ad alta concentrazione di zuccheri, che si manifesta con sudorazione, senso di spossatezza e palpitazioni (dumping sindrome). Questa sintomatologia è transitoria e si corregge per solito facilmente con la posizione supina per pochi minuti. L'intolleranza tende a scomparire con il tempo.

Complicanze intra-operatorie:
Durante l'intervento può eccezionalmente verificarsi la lesione di una struttura endoaddominale a cui può conseguire emorragia e/o perforazione. La lesione della milza può richiedere la sua asportazione.

Complicanze post-operatorie precoci (entro i primi 30 giorni dall'intervento):
Trombo embolia venosa: è la formazione di coaguli di sangue nelle vene delle gambe e del bacino. Se i coaguli si staccano dalle pareti delle vene dove si sono formati possono giungere, attraverso la corrente sanguigna, nelle arterie polmonari. Si determina così una complicanza che può essere potenzialmente pericolosa per la vita nota come embolia polmonare.
Insufficienza respiratoria dovuta a polmoniti e/o pleuriti
Fistola gastrica e/o intestinale. Nei primi giorni dopo l'intervento, si può verificare una mancanza di tenuta delle cuciture dello stomaco o dell'intestino. Ne consegue una fistola gastrica o intestinale che può causare una peritonite
Infezione delle ferite chirurgiche.
Gastrectasia ( dilatazione dello stomaco escluso) su base funzionale o aderenziale. Questa complicanza può richiedere un nuovo intervento chirurgico o altri trattamenti terapeutici.
Emorragie talora gravi che possono richiedere un nuovo intervento chirurgico o altri trattamenti terapeutici
Occlusione Intestinale. Questa complicanza può richiedere una terapia chirurgica.
Tutte le complicanze post-operatorie precoci possono richiedere terapie mediche intensive che possono allungare il periodo di degenza anche per settimane. In certi casi può essere necessario un nuovo intervento chirurgico. In base alle casistiche più attuali, il rischio di mortalità postoperatoria precoce varia tra 0.1 e 1%.

Complicanze post-operatorie a distanza (oltre i 30 giorni dall'intervento)
Occlusione Intestinale. Si possono determinare aderenze interne che determinano quadri di occlusione intestinale. La risoluzione di questa complicanza generalmente richiede un intervento chirurgico.
Ernia sulla incisione chirurgica (laparocele) soprattutto se è stata utilizzata la via chirurgica tradizionale (laparotomia). Nel caso si voglia correggere questa complicanza è necessario un nuovo intervento chirurgico.
Eccezionalmente possono verificarsi complicanze neurologiche, anche gravi, dovute a scarso o nullo introito di cibo



indicazioni:

-PAZIENTI CON BMI ALTO (>50-60)

In un paziente con un BMI di 60 è infatti più difficoltoso eseguire un By Pass Gastrico o una Duodenal Sswitch laparoscopicamente. La gastroplastica verticale lunga  è una ragionevole soluzione a questo problema ed è una valida alternativa ad una sleeve gastrectomy ( intervento non reversibile)
La riduzione di peso che provoca , sembra sufficiente a migliorare la salute e porta effettivamente il paziente a un gruppo di rischio più basso Una volta che il BMI del paziente si è abbassato , questo può tornare in sala operatoria per il secondo tempo della procedura, che può essere un Mini bypass gastrico, un  OAGB o una Transit Bipartition , con minor rischio operatorio.

-PAZIENTI CON BMI BASSO (35-40)

E' stata adottata come unica procedura per pazienti con BMI tra  di 35e 40  e si è dimostrata essere efficace ai controlli eseguiti a 5 anni .  




erobeso@yahoo.it


I pazienti con un basso BMI che potrebbero considerare questa procedura sono:

- Giovane età ( al di sotto dei trenta anni)

- quelli che sono preoccupati riguardo gli effetti locali a lungo termine di un By Pass intestinale , come l'occlusione intestinale , l'ulcera , l'anemia, l'osteoporosi, la carenza proteica e vitaminica.

- quelli che sarebbero interessati al bendaggio gastrico , ma sono preoccupati per l'introduzione nell'organismo di un corpo estraneo.

- Quelli che hanno altri problemi medici come l'anemia, la malattia di Crohn o un precedente grosso intervento chirurgico.

- Persone che necessitano di terapia anti-infiammatoria. Solitamente questi farmaci dovrebbero essere evitati dopo un intervento di By Pass Gastrico.
Dr Antonio Susa    O.M. Rovigo n 1184   



Torna ai contenuti