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effetti sulla mortalità

chirurgia perchè


L’aspettativa di vita nella popolazione severamente obesa è ridotta di 9 anni nelle donne e di 12 anni negli uomini.
In Europa circa il 7,7% di tutte le cause di morte sono correlabili all’eccesso di peso: ogni anno almeno un decesso su 13 nell’Unione Europea è ritenuto correlato all’eccesso di peso.
Per quanto concerne l’impatto dell’obesità grave sulla spettanza di vita, si può affermare che l’obesità severa è associata ad un rischio di mortalità a breve termine (5-10 anni) che è almeno doppio rispetto alla popolazione normopeso, in entrambi i sessi.
L’aumento del rischio di morte può essere anche maggiore nei soggetti più giovani.
Vi sono ormai vari studi che evidenziano come la Chirurgia dell'Obesità abbia un impatto importante. sulla mortalità a lungo termine:

Lo studio più noto e citato è lo Swedish Obese Subjects (SOS) Study, nel quale la mortalità di un vasto gruppo di pazienti trattati con vari tipi di intervento chirurgico è stata prospetticamente (i pazienti sono cioè stati reclutati e da quel momento seguiti nel tempo ,attualmente per circa 15 anni) comparata alla mortalità di un gruppo di pazienti di pari obesità e di caratteristiche cliniche molto simili che avevano scelto di non sottoporsi alla procedura chirurgica.
Il rischio relativo di mortalità è risultato significativamente più basso nel gruppo chirurgico, con una
riduzione del 24,6% della mortalità totale a 10 anni.

Altri studi di tipo retrospettivo ( studio cioè a posteriori) hanno cercato di indagare, in
questi ultimi anni, il problema della mortalità.

Nel primo di questi studi, il tasso di mortalità nel gruppo chirurgico, comprensivo della
mortalità operatoria (0,4%), è stato dello 0,68% (7 decessi), mentre nel gruppo di controllo è stato registrato un tasso di mortalitàdel 6,17% (354 decessi). Questi dati si traducevano in una
riduzione dell’89% del rischio relativo di morte nel gruppo dei pazienti operati.

Un più recente studio retrospettivo ha ulteriormente indagato la mortalità a lungo termine in pazienti con obesità severa sottoposti a chirurgia bariatrica paragonata a quella di soggetti parificati per sesso, età e B.M.I. In questo studio sono stati osservati 321 decessi nel gruppo di controllo (4,1%) e 213 decessi nel gruppo chirurgico
(2,7%), di cui 42 (0,5%) nel primo anno successivo all’intervento.
Il rischio relativo di mortalità per tutte le cause è risultato significativamente
più basso nel gruppo chirurgico, con una
riduzione del 40% della mortalità totale a 7 anni. Risultavano significativamente ridotte le morti dovute a diabete,
malattia coronarica e cancro,
mentre l’unico gruppo di cause di
morte che dimostravano un incremento nel gruppo chirurgico erano
rappresentate dalle morti accidentali, compreso il suicidio.

Nel 2007, un importante studio italiano (Dr.Busetto Univ.Pd) ha comparato la mortalità totale in 821 pazienti con B.M.I._40 Kg/m2 operati presso la stessa istituzione
con la mortalità in 821 pazienti parificati per sesso, età e B.M.I.
osservati in 6 centri italiani di alta specializzazione per il trattamento
medico dell’obesità. Sono stati osservati 8 casi di morte (0,97%) nel gruppo chirurgico, con mortalità operatoria nulla, e 36 casi di morte nel gruppo di controllo (4,38%), con
una riduzione significativa del 60% nella mortalità totale.

Un altro studio australiano, infine, ha dimostrato, nel gruppo dei pazienti trattati chirurgicamente, una riduzione significativa del 73% nella mortalità totale.

In base alla concordanza dei dati ottenuti dalla letteratura scientifica si può quindi affermare che:

la chirurgia bariatrica è effettivamente in grado di ridurre l’eccesso di mortalità che caratterizza il paziente con obesità grave.


dati ripresi da :S.I.C.O.B. linee guida 2008


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